Una nuova possibile terapia nell’Alopecia Areata severa

 

Le statine e l’ezetimibe sono dei potenti immunomodulatori con attività antinfiammatoria e l’associazione dei due principi ha evidenziato un’importante sinergia d’azione.

Un case report del 2007 dimostrò che in un paziente con alopecia areata universale la ricrescita incominciò dopo solo un mese di assunzione giornaliera di una compressa per l’ipercolesterolemia contenente simvastatina 40 mg ed ezetimibe 10 mg. Per i 2 anni precedenti il paziente aveva assunto solo simvastatina 40 mg/die senza alcun risultato per l’alopecia areata.

Un altro articolo del 2010 mise in luce la ricrescita in due pazienti con alopecia areata totale dopo il trattamento con simvastatina/ezetimibe, anche se in associazione con iniezioni intralesionali di corticosteroidi.

Quest’anno è stato pubblicato sul “Journal of American Academy of Dermatology” (2015 Feb;72(2):359-61 ) un lavoro condotto su 29 pz maggiorenni affetti da alopecia areata con interessamento del cuoio capelluto dal 40 al 70%. Di questi, 19 pazienti hanno completato le 24 settimane di trattamento e 14 su 19 ( il 73%) sono stati considerati “responders”, hanno cioè evidenziato una ricrescita dei capelli maggiore del 20%.

Importante è anche che non sia stato riscontrato alcun effetto collaterale.

I 14 responders sono poi stati suddivisi in 2 ulteriori gruppi da 7 pazienti:

il primo ha continuato la terapia per altre 24 settimane, il secondo gruppo ha interrotto la terapia ed è stato valutato dopo 8 settimane di sospensione; nel gruppo che ha continuato la terapia, 5 su 7 hanno evidenziato una condizione  di stabilizzazione o un ulteriore miglioramento, mentre nel gruppo che ha sospeso, 5 pz su 7 hanno avuto una recidiva della patologia.

Benchè questo studio sia stato condotto su di un numero esiguo di pazienti, i risultati sono promettenti e indicano che questo farmaco potrebbe aver evitato la recidiva in 5 dei 7 pazienti che avevano avuto una remissione clinica.

  

Dr. Paolo Chieco  paolochieco76@gmail.com

Prof. Roberto d’Ovidio