DALLA 13° Riunione Annuale della European Hair Research Society

Genova 3-5 Luglio 2008

E’stato compito della Clinica Dermatologica dell’Università di Genova organizzare il 13° incontro della Società europea sulla ricerca in tricologia, importante occasione per fare il punto della situazione anche a livello mondiale dal momento che erano presenti con i loro interventi, ricercatori di tutto il mondo. I lavori sono stati raggruppati in diverse sessioni così da affrontare il “problema” capelli a 360°; da ciascuna sessione sono emersi elementi di discussione piuttosto interessanti.

Nella sessione “Genodermatosi” (studio della genetica), in merito ad una maggiore conoscenza degli eventi patologici che stanno alla base della calvizie, riguardo alla variante femminile, identificata con il termine FPHL ovvero Female pattern hair loss (perdita di capelli con modello femminile), è stata scoperta una anomalia nel gene che “fabbrica” l’enzima AROMATASI (Sinclair R). Questo enzima ha il compito di trasformare gl ormoni androgeni in estrogeni all’interno del follicolo pilifero, di conseguenza un anomalo funzionamento di questo enzima potrebbe costituire la premessa fondamentale alla insorgenza della calvizie. Paradossalmente però questa anomalia è la stessa identificata negli iperestrogenismi postmenopausali e nelle donne a maggior rischio di carcinoma mammario.

Altro aspetto particolarmente rilevante riguarda la dimostrazione che le cellule della papilla del follicolo pilifero nei soggetti calvi sono particolarmente sensibili allo stress ossidativo, andando incontro ad una sorta di invecchiamento precoce (Philpott M).

Nella sessione dedicata alla alopecia androgenetica, oltre alla conferma della efficacia della finasteride in termini di miglioramento estetico nel 66% dei maschi trattati per 2 anni consecutivi, è stato constatato sostanzialmente il mantenimento dei risultati fino al decimo anno di trattamento (A.Rossi). Sono stati riportati i risultati di uno studio coreano ( Jae-Yoon Jung) sul trattamento con Dutasteride (0,5mg al giorno per 6 mesi) in pazienti affetti da calvizie maschile che non avevano in precedenza beneficiato della terapia con finasteride. Anche con questa terapia ci sono stati dei pazienti non responsivi (23%) (quindi una fetta di calvi non risponde alla inibizione della 5-alfa reduttasi), inoltre il 16% dei pazienti trattati ha manifestato transitori disturbi della sfera sessuale.

Lo stesso gruppo di lavoro ha presentato i risultati dell’impiego della finasteride (5mg/die) in un gruppo di donne con calvizie femminile. Dopo un anno di terapia i risultati sono stati considerati buoni (80% dei casi considerati “migliorati”) ed il farmaco è stato ben tollerato.

Il gruppo di Genova ha affrontato il problema del Telogen effluvio cronico, patologia che affligge prevalentemente il sesso femminile. E’ emersa la frequente associazione tra questo disturbo e le patologie della tiroide ( Tiroidite di Hashimoto, Morbo di Graves), quindi è stata sottolineata la necessità di indagare e monitorare nel tempo la presenza di segni di infiammazione tiroidea in tutte le pazienti con effluvio cronico.

Altra forma clinica che affligge le donne, prevalentemente in menopausa, è la Alopecia fibrosante frontale, ovvero la progressiva recessione della attaccatura frontale talora associata alla perdita delle sopraciglia. Considerata una variante clinica di Lichen, non è del tutto chiaro se l’intervento terapeutico riesca a modificarne il decorso dal momento che nella maggior parte delle pazienti si assiste nel tempo ad una stabilizzazione ( AG Messenger). L’Aida Tricologia (T.Di Prima, R.d’Ovidio) ha presentato alcuni casi clinici che evidenziano come alcune patologie tricologiche: Alopecia Areata, Lupus Discoide e Lichen Plano Pilare, oltre a poter coesistere- come risaputo da tempo- possano anche evolvere le une nelle altre, evidenziando così un “continuum” patologico, già ipotizzato per alcune forme di alopecia cicatriziale. Interesse ha suscitato il richiamo alla terapia con Cetirizina nel trattamento del Lichen PP, soprattutto perché alcune comunicazioni precedenti hanno evidenziato la scarsità di terapie efficaci in questa patologia.

Il dr d’Ovidio ha presentato un Poster su una forma clinica rara di alopecia androgenetica maschile,mai descritta in precedenza, da lui definita “pseudo alopecia triangolare”, perchè, a somiglianza della forma classica di alopecia triangolare congenita essa si localizza nella zona temporale-parietale, ma insorge tardivamente e bilateralmente, risparmiando il limite frontale del capillizio come nelle forme femminili della classificazione di Ludwig-Olsen, in cui gradualmente poi evolve (anche in questi casi potrebbe essere importante la presenza dell’Aromatasi in queste aree, che nel maschio normalmente è scarsa). Questi soggetti rispondono bene al trattamento classico con Minoxidil e/o Finasteride

Sostanzialmente invariato l’approccio terapeutico della Alopecia areata dal momento che i farmaci “biologici” hanno fallito le aspettative terapeutiche. Interesse ha suscitato un’ esperienza giapponese (Taisuke Ito) in forme gravi di Alopecia, con un protocollo terapeutico chiamato Ste-PUVA per la contemporanea somministrazione di steroidi orali abbinata alla terapia con ultravioletti A per un mese. I risultati presentati sembrano piuttosto soddisfacenti con un 100% di risposte tra parziali e totali, sebbene qualcuno dei pazienti abbia presentato una recidiva dopo tre mesi dalla sospensione; il follow-up fino ad un anno ha dimostrato però la persistenza dei risultati  nei rimanenti casi.

In conclusione, la presenza di più di 300 iscritti dimostra come la tricologia, sebbene si interessi di problemi di grande diffusione e risonanza emotiva tra noi umani, rimane un campo di lavoro per un ristretto numero di specialisti, questo ad ulteriore prova che il settore è “inflazionato” da operatori non molto aggiornati. Il prossimo incontro si svolgerà a Graz (Austria), dove speriamo di partecipare attivamente come abbiamo fatto fino ad ora.

 Dott.ssa Tiziana Di Prima, AIDA-tricologia, Catania